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Pubblicato da La gioia della preghiera

I festeggiamenti in onore di sant'Efisio si tengono principalmente due volte all'anno: il 15 gennaio, giorno in cui la Chiesa cattolica ne ha fissato sul calendario la Memoria Liturgica, ed il 1º maggio, la festa grande, quando la statua del santo viene portata in processione fino a Nora per sciogliere un voto fattogli dalla municipalità nel 1656 affinché liberasse Cagliari dalla peste.

 

 

Preghiera a Sant’Efisio Martire

 

O glorioso Martire Sant’Efisio che hai meritato di venir
proclamato – dalla voce dei secoli e delle generazioni, dalla voce
stessa dei Romani Pontefici – Nostro speciale Protettore, ci
rivolgiamo a te come nostro Avvocato e potente Intercessore.


Cagliari si gloria d’essere Tua, perchè da Te conquistata alla fede e
per la sua salvezza Tu sei andato incontro al martirio. Ti
ringraziamo di tanta predilezione e Ti supplichiamo di renderci
degni della Tua protezione.

Fà che Cagliari resti sempre Tua – conservi viva la fede che vi
hai predicato – custodisca gelosamente la purezza – l’onestà dei
costumi – veda mirabilmente unito nei cuori dei suoi figli l’amore
alla religione e alla Patria.

O glorioso nostro Avvocato, prega per noi , intercedi per noi, fà
che a Tua imitazione ognuno di noi si studi di essere un buon
soldato di Gesù Cristo e, dopo aver combattuto con valore e
coraggio in terra, meriti di essere incoronato in cielo. Così sia.

 

 

VITA DEL SANTO

 

Efisio nacque in Elia, città dell’Asia Minore vicino ad Antiochia, da Cristoforo, cristiano segretamente, e Alessandra, pagana. Alla morte del marito Cristoforo, Alessandra insegnò al figlio Efisio l’adorazione agli dei.
Venuta a sapere che l’Imperatore Diocleziano si trovava ad Antiochia, Alessandra si presentò a Lui, assieme ad Efisio, chiedendogli di prendere il proprio figlio come soldato delle proprie guardie. L’imperatore, notato il nobile e bell’aspetto di Efisio, lo tenne con se amandolo sino ad affidargli il Comando di gran parte del suo esercito. Lo inviò inoltre in Italia affinché perseguitasse i Cristiani.
Efisio si diresse verso Urittania dove gli abitanti lo accolsero con gioia e rispetto.
Una notte, un rumore terribile tramortì Efisio e i soldati mentre una voce scese dal Cielo e si rivolse a lui dicendogli: “ Oh Efisio, donde vieni e donde vai?”. Efisio fortemente impaurito rispose: “Vengo dalla città di Antiochia, sono figlio di Alessandra prima dei cittadini di Elia e Diocleziano mi ha concesso piena autorità in Italia contro i Cristiani”. Si udì di nuovo la voce dal cielo: “ Oh Efisio anche tu verrai a me, per mezzo della palma del Martirio”. Dopo aver fatto alcune domande Efisio si sentì rispondere: “Io sono Colui che tu perseguiti Figlio del Dio Vivo”. Improvvisamente una croce splendente gli apparve nel cielo e quella stessa croce si impresse nel palmo della sua mano portando da quel momento Efisio a beatificare il Signore Dio.
La notte seguente Efisio entrò a Gaeta e convocò gli artigiani della città chiedendo loro chi fosse disposto a fargli un oggetto che gli era necessario. Gli artigiani, intimoriti non accettarono l’incarico. Efisio chiamò quindi un tale di nome Giovanni e gli comandò di realizzare la croce che aveva impressa nel palmo della mano. Da quel momento Efisio non perseguitò i cristiani ma li difese disobbedendo agli ordini di Diocleziano. L’imperatore incaricò allora il giudice Iulisio di sostituire Efisio ed incarcerarlo. Il giudice Iulisio sentendosi prossimo alla morte, lasciò a Flaviano l’incarico di procedere con il martirio di Efisio che fu condotto a Nora dove venne giustiziato il 15 gennaio del 303 d.c.

 

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