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Pubblicato da La gioia della preghiera

Il santo nel 1325 fu colpito da cancrena ad una gamba, causata dalla penitenza che San Pellegrino Laziosi si era imposto di non sedersi e distendersi mai, ma la notte prima dell’amputazione fu miracolosamente guarito mentre pregava davanti al Crocifisso.

 

Preghiera per un ammalato

 

San Pellegrino,

veniamo a te con fiducia,

perchè tu interceda per (indicare il nome)

il nostro fratello (sorella)

egli (ella) è gravemente infermo/a

Tu che sostasti orante presso la Croce

ed ora vivi nella luce perenne del cielo,

intercedi presso il Signore risorto

perchè stenda su (indicare il nome)

la sua mano potente

e lo/la guarisca dalla malattia

che lo/la affligge.

Tu, servo fedele della Vergine santa,

intercedi presso il Signore della gloria,

perchè liberando (indicare il nome)

dalla sofferenza che lo/la tormenta,

mostri la potenza del suo amore salvifico.

Tu, frate insonne nella supplica,

intercedi presso il Signore della vita,

perchè, dileguate le tenebre della malattia,

(indicare il nome) gioisca nella luce

della recuperata salute

e corra a rendere grazie a Gesù Salvatore.

Ascolta, san Pellegrino,

la nostra preghiera: intercedi

per il nostro amico infermo

(per la nostra amica inferma)

come il Centurione per il suo servo,

come Marta e Maria per il fratello Lazzaro,

come la Vergine per gli sposi di Cana,

perchè anche (indicare il nome) sperimenti

l’efficacia della tua protezione

sui poveri e gli ammalati.

A Dio, Padre, Figlio e Spirito,

la cui santità rifulge in te, Pellegrino

ogni onore e gloria nei secoli eterni.

Amen.

 

 

 

 

Preghiera alla Beata Vergine Maria

Santa Maria, 
madre,guida e signora 
del nostro fratello San Pellegrino
come lui,veniamo supplici a te. 
Vergine dell'annuncio, 
donna della nuova Alleanza: 
aiuta i giovani a scoprire e ad attuare 
il progetto di Dio su di loro; 
tutti sostieni nell'impegno 
di compiere sempre la tua volontà. 
Regina di misericordia, 
donna dal largo manto: 
proteggi le famiglie, 
solleva gli oppressi, 
consola gli afflitti, 
soccorri i bisognosi. 
Madre e discepola del Crocifisso, 
sorella nostra nel cammino della fede: 
sostieni i tuoi figli nelle prove della vita, 
confortali nella sofferenza e nella malattia, 
sii accanto ad essi nell'ora estrema. 
Vergine assunta, 
primizia della salvezza: 
accompagnaci nel cammino quotidiano 
verso i cieli nuovi e la nuova terra, 
dove non vi è più lutto, 
nè lamento,nè affanno, 
dove Dio,fonte perenne di pace e di gloria, 
sarà tutto in noi,nei secoli dei secoli. 
Amen.

 

 

 

Preghiera per richiedere una grazia

 

Signore Gesù, che nel mistero dell’incarnazione

hai assunto la nostra condizione umana,

soggetta alla malattia e alla corruzione;

con la tua passione e risurrezione hai vinto la morte,

e hai redento l’uomo dal peccato, donandogli la salvezza.

Fiduciosi ti preghiamo, per l’intercessione di San Pellegrino,

servo fedele della Vergine, che sostò orante presso la tua croce,

di concedere al nostro fratello (alla nostra sorella) ............

la grazia della guarigione, perché recuperata la salute

sia testimone del tua amore misericordioso.

 

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo,

come era nel principio, ora e sempre nei secoli, nei secoli. Amen.

 

 

 

VITA DEL SANTO

 

Pellegrino, nato a Forlì nel 1265 circa, trascorse la giovinezza partecipando alle lotte politiche locali tra guelfi e ghibellini e nel 1282, dopo l’incontro con San Filippo Benizi, uno dei fondatori dei Servi di Maria, in missione a Forlì per conto del Papa, decise di entrare nell’ordine. Fece il noviziato e la professione a Siena e fu poi inviato nel convento di Forlì dove visse fino alla morte avvenuta nel 1345. Si narra che alla notizia della sua morte - avvenuta nel 1345 - fu tale e tanta la gente accorsa da ogni parte per cui non fu possibile chiudere le porte della città. La salma fu esposta nel coro della chiesa: tutti volevano avvicinarsi per toccarla con oggetti e reliquie preziose. Tra gli altri, un cieco implorava aiuto, quand'ecco Pellegrino sembrò risvegliarsi e guarirlo all'istante. E anche una donna, posseduta dal demonio, fu liberata dal maligno.

Nel 1325 fu colpito da cancrena ad una gamba, causata dalla penitenza che Pellegrino si era imposto di non sedersi e distendersi mai, ma la notte prima dell’amputazione fu miracolosamente guarito mentre pregava davanti al Crocifisso, affresco trecentesco di scuola riminese, che si trova ancora oggi nella sala capitolare del convento. Il mattino dopo il medico Paolo Salaghi venuto per seguire l’amputazione poté solo constatare il fatto straordinario. Per questo San Pellegrino è invocato dagli ammalati e in particolare da quello di tumore per i quali ogni mercoledì, alle 17, si celebra la preghiera in basilica. Il culto al Santo fu approvato il 21 marzo 1609, nel 1726 Pellegrino fu dichiarato Santo e nel 1942 Patrono della città di Forlì, la sua festa si celebra l’1 maggio. Il culto del Santo si è esteso in tutto il mondo e a lui sono dedicate chiese anche nelle Filippine e cappelle come nel santuario di Pietralba e a San Marcello al Corso di Roma, la chiesa dove si radunano i forlivesi che abitano nella Capitale. Il più antico documento su San Pellegrino è la sua legenda, ossia la breve, ma bellissima vita scritta in latino trecentesco poco dopo la sua morte, da un confratello che lo conobbe personalmente. Il testo originale di questa legenda, in seguito smarrita, fu trascritto fedelmente in latino classico-umanistico nel 1483 da Nicolò Borghese (1432-1500), noto letterato e politico senese, amico dei Servi di Maria.


C'è un episodio controverso dei vari agiografi, ed è quello in cui Forlì si trovò avvolta in tumulti popolari, avvenuti per l'interdetto ricevuto da papa Martino IV. Il Priore Generale dei Servi di Maria, s. Filippo Benizi, che si trovava in visita al convento di Forlì, fu percosso e scacciato dalla città, perché esortava i forlivesi a ritornare sotto l'ubbidienza al Pontefice, tra i ribelli c'era pure Pellegrino diciottenne. Nei vari racconti e citazioni susseguitesi nei secoli si narra che s. Filippo fu percosso con uno schiaffo da Pellegrino. Sui 30 anni (tra il 1290 e il 1295) entrò nell'Ordine dei Servi di Maria, ma non come sacerdote, come sia avvenuta questa conversione non ci sono notizie certe, sembra che lo stesso s. Filippo gli abbia concesso l'abito. Contrariamente a quanto prescrivevano le regole antiche il noviziato fu fatto a Siena e non a Forlì. Trascorso il noviziato, dopo i 30 anni fu rimandato alla città natale dove rimase fino alla morte. Si distinse nell'osservanza della Regola e si dice che si prestava ad atti di profonda penitenza fra i quali prediligeva quello di stare in piedi senza sedersi, esercizio penitenziale che mantenne per trent'anni. Ma giunto sui sessant'anni, quella penitenza gli procurò una piaga alla gamba destra, causata da vene varicose. La malattia raggiunse un grado di gravità tale che i medici dell'epoca ritennero necessaria l'amputazione della gamba. Durante la notte precedente all'operazione, Pellegrino si alzò e a stenti raggiunse la sala capitolare e davanti all'immagine del crocefisso, pregò con fervore per ottenere la guarigione. Assopitosi sugli scanni, in sogno vide Gesù che sceso dalla Croce lo liberava dal male. Quindi risvegliatosi se ne tornò in cella, dove il mattino seguente il medico venuto per l'amputazione poté constatare l'avvenuta e totale guarigione. Il miracolo accrebbe la venerazione che i forlivesi avevano per lui. Pellegrino morì il 1° maggio del 1345 consumato dalla febbre, durante gli affollati funerali avvennero due miracoli, liberò una indemoniata e la guarigione di un cieco che il santo benedice sollevandosi dalla bara, fu deposto in un loculo della parete e non in terra, segno già evidente di una venerazione concessa a pochi. Il suo culto si è esteso in Italia e nel mondo al seguito dell'espandersi dell'Ordine dei Servi. Il 15 aprile 1609 papa Paolo V autorizzava con il titolo di beato un culto che da tempo immemorabile gli era già tributato e il 27 dicembre 1726 veniva proclamato santo da papa Benedetto XIII. È compatrono della città di Forlì, invocato come protettore contro le malattie cancerogene. È quasi sempre raffigurato sorretto dagli angeli, mentre Gesù scende dalla Croce per guarirlo.

 

 

BENEDIZIONALE DI SAN PELLEGRINO LAZIOSI

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