21 Febbraio : San Pier Damiani - preghiera e vita del santo
PREGHIERA PER UN MORIBONDO
Ti raccomando, carissimo fratello; a Dio onnipotente ed a lui, del quale sei creatura, ti affido; affinché, quando avrai pagato, mediante la morte, il debito dell'umanità, ritorni al tuo Autore, che ti ha formato dal fango della terra. Perciò, all'anima tua che esce dal corpo, si faccia: incontro lo splendido corteo degli Angeli. Venga innanzi a te il senato degli Apostoli a giudicare; si muova ad incontrarti l'esercito trionfante dei Martiri; ti circondi la casta turba dei candidi Confessori; t'accolga il coro delle Vergini festanti; ti stringa al seno dei Patriarchi l'amplesso della beata requie; san Giuseppe, Patrono dolcissimo, dei moretti, t'infonda grande speranza; la santa Vergine Madre di Dio Maria rivolga benigna a te i suoi occhi; mite e giulivo il Cristo ti mostri il suo volto e conceda di ammetterti tra coloro che continuamente lo assistano. Possa tu ignorare gli orrori delle tenebre, lo stridore delle fiamme, lo strazio dei tormenti. Si ritiri da te il crudelissimo satana con i suoi satelliti e nella tua venuta, essendo tu in compagnia degli Angeli, tremi e fugga nell'immane caos della notte eterna. Si levi Iddio e siano dispersi i suoi nemici; fuggano quei che l'odiano dinanzi a lui. Come svanisce il fumo, svaniscano essi; come si scioglie la cera innanzi al fuoco, così periscano gli empi dinanzi a Dio: ed i giusti siano saziati ed esultino avanti a Dio. Sian perciò confuse e svergognate tutte le legioni infernali e i ministri di satana non osino ostacolare il tuo viaggio. Ti liberi dal tormento Cristo, che fu crocifisso per te. Ti liberi dalla morte eterna Cristo, che si degnò morire per te. Cristo Figlio di Dio vivo, ti ponga tra le sempre amene verzure del suo paradiso ed egli, vero Pastore, ti annoveri tra le sue pecore. Egli ti assolva da tutti i tuoi peccati e ti collochi alla sua destra, insieme con i suoi eletti. Vegga tu il tuo Redentore faccia a faccia e ministro sempre assiduo possa Tu contemplare con i beati occhi la manifestissima verità. Posto dunque tra le schiere dei Beati, si sazi dolcemente nella contemplazione divina, nei secoli dei secoli. Amen.
VITA DEL SANTO : San Pier Damiani nacque a Ravenna il 1007. Morì il 22 febbraio del 1072 a Faenza (Ravenna). Viene invocato contro il Mal di Testa e l’Emicrania. Pier Damiani, Vescovo, Cardinale, monaco e infine Dottore della Chiesa fu uno degli intellettuali di spicco del secolo XI e uno dei maggiori antesignani della Riforma Gregoriana. Nacque a Ravenna in una famiglia numerosa e rimase orfano fin da bambino. Lo allevò la sorella Roselinda e lo adottò come figlio il fratello maggiore, Damiano, motivo per cui venne chiamato del padre e della madre tanto che, secondo quanto si racconta, mentre era ancora fanciullo e molto povero, quando trovava una moneta, anziché tenersela, la dava a un sacerdote, affinché celebrasse una Santa Messa per propri genitori defunti. Rivelò ben presto un’intelligenza straordinaria e il fratello maggiore, che era arciprete di Ravenna, si adoperò per fornirgli i mezzi per studiare prima a Faenza e poi a Parma. Divenuto docente dell’Università di Parma, accadde a Pier Damiani un fatto determinante per la sua vita: mentre stava a pranzo, gli si avvicinò un povero; egli, non volendo essere disturbato lo pregò di andarsene, cosa che il povero umilmente fece. Il fatto ebbe in Pier Damiani ripercussioni interiori tali da non lasciargli più pace. Lui che era stato povero e che ora stava sempre con la testa sui libri dimenticando la miseria dei fratelli, veniva raggiunto da Dio che gli apriva gli occhi proprio attraverso un povero che chiedeva l’elemosina. Entrò nella Comunità degli Eremiti, i Camaldolesi, fondati da San Romualdo a Fonte Avellana in Umbria. Qui divenne presto Priore del rinomato Monastero e redattore della Regola del suo Ordine religioso. In un suo scritto in poetici versi celebrò l’elogio della vita eremitica lasciandoci pagine letterarie che contribuiscono ancora oggi uno dei capolavori della letteratura religiosa medioevale. Era uno studioso instancabile; passava le notti a leggere e scrivere, tanto che le lunghe veglie e lo studio continuo gli avevano procurato fortissimi dolori di testa. Pier Damiani prima di ogni altra cosa fu un Santo Monaco, maestro di vita religiosa nonché eremitica, padre di una nuova Regola concernente i comportamenti da tenere durante l’eremitaggio, denominata di “ San Colombano ”. Per lui il monastero rappresentò un momento di preparazione all’eremo, al quale secondo Pier Damiani tutti i monaci avrebbero dovuto aspirare, in quanto forma di vita consacrata contrassegnata da una grande spiritualità. Il suo desiderio è sempre stato quello della preghiera continua, ossia rimanere costantemente in conversazione con il Signore meritando la sua Parola in una atmosfera di assoluta solitudine. Poiché però la Chiesa era minacciata e divisa dovette lasciare il silenzio per dare il suo contributo alla riforma della Chiesa, lacerata dalle eresie, dalla simonia, ossia la compravendita delle cariche ecclesiastiche, e dal generale affievolimento del fervore evangelico. La sua eccezionale personalità lo portò ben presto a divenire consigliere di Papi e Imperatori. Nominato prima Vescovo di Ostia e poi Cardinale, dopo aver lasciato il silenzio della cella monastica si stabilì definitivamente a Roma. Nella Città Eterna fu per anni a fianco di ben sei Papi come “ commesso viaggiatore della pace ”, e in particolare lavorò per organizzare la riforma della Chiesa al fianco di Ildebrando di Savona, Abate Benedettino di San Paolo fuori le Mure e futuro Papa col nome di Gregorio VII. Dal Papa ricevette diversi incarichi, tra i quali quello di Delegato Pontificio in Germania, in Francia e nell’Italia settentrionale. Visitò numerose abbazie, diocesi e comunità cristiane dando consigli e sostenendo l’opera riformatrice. Tra i vari compiti affidategli dal Papa vi fu anche quello di impedire il divorzio dell’imperatore di Germania, Enrico IV. Trovò la morte a Faenza mentre tornava dall’ennesima missione di pace nella sua città natale, Ravenna, divisa dai sostenitori di un antipapa. Forse per questo il grande Poeta Dante Alighieri lo ha collocato nel “ Paradiso ” tra gli spiriti contemplativi facendogli narrare un brevissimo episodio riguardante la sua preferenza per i cibi frugali e la predilezione per la vita dedita alla preghiera. |