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Pubblicato da la strada per la felicità

1 Giugno : Sant'Annibale Maria di Francia - Triduo, preghiere e vita

Preghiera a San Giuseppe

scritta da Sant’Annibale Maria Di Francia

 

O Glorioso Patriarca S. Giuseppe, io Vi saluto come l’Eletto di Dio fra tutti gli uomini, come ricolmo di tutti i lumi, doni, privilegi e grazie dell’Altissimo, fino dal seno materno.  Il vostro cuore fu sempre un giardino fiorito delle più prelibate virtù, e lo spirito Santo Vi partecipò con la più grande abbondanza la sua divina santità. Voi foste modello ed esemplare della vita interiore, dacché non solo eravate esteriormente oggetto di edificazione a tutti, ma interiormente piaceste talmente al Sommo Dio, che Vi scelse a Sposo della Immacolata Vergine Maria, e a Padre Vergine del Verbo fatto Uomo, Gesù.

O Gloriosissimo Patriarca, io povero peccatore volendo tutto convertirmi a Dio, a Voi ricorro per supplicarvi che mi siate Maestro e Guida della virtù interiore.

A che mi gioveranno tutti gli esercizi di pietà e tutte le pratiche religiose, tutte le fatiche, tutti i sacrifici, qualunque osservanza, e la stessa frequenza dei Sacramenti, se la mia intenzione non è retta, se il mio interno non è sincero, se non cerco di piacere veramente a Dio?

Che mi gioverà ogni cosa ed ogni devozione, se internamente accarezzo le mie passioni, e non mi risolvo con ferma volontà a finirla coi miei peccati?

O amorosissimo Santo! Attraetemi Voi interiormente al divino servizio! Illuminate il mio intelletto e attirate la mia volontà al puro Amore di Gesù. Fate che non cerchi gli applausi, le ammirazioni, le simpatie, le soddisfazioni dell’amor proprio, ma Gesù solo, nudo e Crocifisso! Ottenetemi un vero spirito di orazione e di mortificazione, un vero distacco da tutto, e da tutti, una vera e angelica illibatezza di costumi, ed una profonda umiltà di cuore, affinché per questa strada regia e sublime della Croce e della virtù interiore, io arrivi alla bella unione di puro amore con Gesù, nostro Sommo ed unico Bene.

Patriarca amorosissimo, questa grande Grazia Vi domando per amore di Gesù Bambino, per quegli abbracci e divini baci che Vi diede, e per amore della Immacolata Vostra Sposa Maria.  Esauditemi, esauditemi! Amen, amen.

 

Pater, Ave, Gloria, Requiem.

 

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 

 

Preghiera a Sant'Annibale di Francia

 

Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, mi ha mandato per annunziare ai poveri il lieto messaggio, e a risanare chi ha il cuore affranto. Dio Onnipotente ed Eterno, che in Sant'Annibale Maria Di Francia hai dato al tuo popolo un insigne apostolo della preghiera per le vocazioni e un vero padre degli orfani e dei poveri,per i suoi meriti e la sua intercessione manda molti e santi operai del Vangelo nella tua messe e fà  che anche noi seguiamo i suoi insegnamenti e il suo esempio. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

 

Preghiera a Sant'Annibale di Francia

 

Gesù, Sacerdote eterno,

che hai suscitato in padre Annibale M. Di Francia,

la preghiera universale per le vocazioni sacerdotali,

per il bene che, quale rugiada celeste,

quotidianamente scende sulla tua Chiesa,

concedimi la grazia... ( esporre la grazie desiderata )

di cui vivamente ti supplico.

 

Padre Nostro :

Padre Nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo Regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Amen.

 

Ave Maria :

Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te, tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

 

Gloria :

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio, ora e sempre nei secoli, dei secoli. Amen.

 

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 

 

Il triduo è un ciclo di preghiere o di riti concluso nello spazio di tre giorni : 

 

TRIDUO A SANT'ANNIBALE MARIA DI FRANCIA 

 

1 Giugno :

 

Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

 

Signore Dio, tu hai suscitato nel nostro tempo
Sant'Annibale Maria quale insigne
testimone delle beatitudini evangeliche.
Egli, illuminato dalla grazia, ebbe fin dalla gioventù il giusto distacco
dalle ricchezze,e di tutto si liberò per donarsi ai poveri.
Per la sua intercessione, aiutaci a fare buon uso delle cose che 
abbiamo e ad avere sempre un pensiero per quelli che
hanno meno di noi.
Nelle presenti difficoltà, concedici le grazie che ti chiediamo
per noi e per i nostri cari.
Amen.

 

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio, ora e sempre nei secoli, nei secoli. Amen.

 

Preghiamo :

 

Dio Onnipotente ed Eterno, che in Sant'Annibale
Maria Di Francia hai dato al tuo popolo un insigne
apostolo della preghiera per le vocazioni e un vero padre
degli orfani e dei poveri,per i suoi meriti e la sua intercessione
manda molti e santi operai del Vangelo nella tua messe e fa' 
che anche noi seguiamo i suoi insegnamenti e il suo esempio.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

 

 

2 Giugno :

 

Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

 

Signore Dio, tu ci hai indicato con Sant'Annibale
una nuova via alla santità, che è preghiera, amore agli orfani,
compassione per le folle abbandonate come gregge senza pastore.
Fa' che sia sempre vivo in noi il desiderio e l'impegno concreto 

per promuovere la vita della grazia nei nostri fratelli
e una società più attenta ai valori della fede.
Per intercessione del Santo,ottienici
le grazie che ti chiediamo per noi e per i nostri cari.
Amen.

 

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio, ora e sempre nei secoli, nei secoli. Amen.

 

 

Preghiamo :

Dio Onnipotente ed Eterno, che in Sant'Annibale
Maria Di Francia hai dato al tuo popolo un insigne
apostolo della preghiera per le vocazioni e un vero padre
degli orfani e dei poveri,per i suoi meriti e la sua intercessione
manda molti e santi operai del Vangelo nella tua messe e fa' 
che anche noi seguiamo i suoi insegnamenti e il suo esempio.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

 

 

3 Giugno :

 

Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

 

Signore Dio, tu hai rivelato a Sant'Annibale
la Divina Parola di Gesù, quando, vedendo
le folle nella sofferenza e nell'abbandono,
indicò la preghiera per le vocazioni:
manda alla Chiesa sacerdoti santi e numerosi.
A noi concedi, per l'intercessione di Sant'Annibale,

 le grazie che ti chiediamo. Amen. 

 

 Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio, ora e sempre nei secoli, nei secoli. Amen.

 

 

Preghiamo :

Dio Onnipotente ed Eterno, che in Sant'Annibale
Maria Di Francia hai dato al tuo popolo un insigne
apostolo della preghiera per le vocazioni e un vero padre
degli orfani e dei poveri,per i suoi meriti e la sua intercessione
manda molti e santi operai del Vangelo nella tua messe e fa' 
che anche noi seguiamo i suoi insegnamenti e il suo esempio.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

 

 

 

Suppliche ed offerte al cuore santissimo di Gesù per la liberazione di tutte le anime sante del purgatorio.

(Si recita una preghiera al giorno per 8 giorni).

 

O Cuore amorosissimo, o Cuore pietosissimo, o Cuore clementissimo i Gesù, dal profondo del nostro nulla a Voi esclamiamo: allargate, estendete, dilatate sino all’infinito la fonte della vostra misericordia, in mezzo ai fiammeggianti vortici della tremenda prigione del Purgatorio, e tutte tutte sollevate quelle anime sante, quelle anime elette, agli eterni gaudi della vostra beatifica visione! Ecco che la Chiesa santa si appressa alla solenne commemorazione di tutti i defunti che dormono nel sonno della pace, e quale madre amorosa o novella Rachele geme e supplica non per quelli che più non sono, ma per quelli di cui la speranza è piena d’immortalità. Guardate, o Gesù benignissimo, le lacrime della mistica Sposa, della vera Eva dei viventi che uscì dal vostro Sacro Costato sull’altare della croce. Essa Vi prega con le divine preghiere che Voi stesso, Maestro di Sapienza, avete messe sul suo labbro, essa Vi presenta i vostri stessi divini meriti che Voi le avete affidati perché se ne serva per tutte le anime. Essa Vi supplica che di tutte le anime sante del Purgatorio abbiate eterna pietà. O Gesù Redentore, ascoltate le preghiere della vostra Chiesa.

 

Pater, Ave, Requiem.

 

Orsù dunque, dilettissimo Gesù, permettete che anche noi, gl’ìnfimi tra i figli della Chiesa ci presentiamo al vostro cospetto per domandarvi in questa solenne Commemorazione dei defunti una grazia singolare,  un trionfo della vostra misericordia tutto particolare, grande, bello, completo e perfettissimo, degna di quella carità infinita che Vi spinse sicut gigas ad currendam viam a scendere dal cielo in terra, dal seno del Padre in una stalla, dalla Sede della vostra gloria sopra un patibolo. Noi dunque vi supplichiamo non per il suffragio o liberazione di una parte delle anime sante del Purgatorio, no, ma perché, da ora a tutto il giorno della Commemorazione dei defunti, tutte tutte le anime ante del Purgatorio siano sollevate, lietificate e introdotte con cantici di gloria all’eterno possesso di Voi Sommo ed unico Bene! Quella vostra divina clemenza che gode nel perdonare rimetta pienamente a tutte quelle anime elette i loro debiti. La generosità vostra divina non faccia oggi distinzione alcuna tra i più o i meno meritevoli delle vostre misericordie, ma tutte le assolva, ma di tutte sciolga i gravi o lievi debiti. Sarà sempre giustificata la vostra causa, o Signore, e la vostra equità sarà sempre degna di lode, se ai più colpevoli accorderete la stessa misericordia che ai meno indegni, poiché Voi siete veramente libero a fare ciò che volete, e distribuite la vostra misericordia come più Vi piace, sia coi chiamati della prima che dell’ultima ora.

 

Pater, Ave, Requiem.

 

Si è per questo, o Signore, che noi spargiamo lacrime di confidenza e di amore ai vostri piedi, e Vi supplichiamo che accordiate, senza più ritardo, l'eterna redenzione a tutte quelle anime elette, siano le più antiche come le più novelle, le meno debitrici come le più aggravate, le meno afflitte come le più crociate, le condannate a minor tempo come le più detenute, le prossime alla gloria come le più lontane, e se ve ne siano che per speciali decreti della vostra imperscrutabile giustizia siano abbandonate da tutti, e condannate ad essere privi dei suffragi di santa Chiesa, deh, o dolcissimo Gesù, noi imploriamo la sovrabbondante pietà divina del vostro Cuore, noi imploriamo quelle divine lacrime che spargeste alla tomba di Lazzaro quatriduano e fètido, quel gemito che partì dal vostro amantissimo Cuore, e quel grido onnipotente d’infinita misericordia con cui chiamaste Lazzaro da morte a vita, noi ci appelliamo alle agonie del vostro amabilissimo Cuore afflitto nell’orto degli ulivi e sul patibolo della croce,  deh, per questi sacrosanti misteri del vostro amore, del vostro dolore,  Vi supplichiamo che queste anime, condannate alla privazione dei suffragi, fruiscano di tanta inaspettata e immeritata misericordia, che la loro sorte sia oggi e nei seguenti giorni equiparata alla sorte di quelle anime più care e benedette che in questa annua commemorazione voleranno dal Purgatorio al Paradiso.

 

Pater, Ave, Requiem.

 

 4°

Ora ecco che noi con incessanti sospiri torniamo a perorare la causa di tutte le anime sante del Purgatorio, e di nuovo prostrati col capo nella polvere ai piedi di quest’altare, alla presenza di Voi Sacramentato Signore, effondiamo la nostra meschina orazione. Sante e giuste sono, o Signore, le vostre ragioni per cui tenete da Voi lontane quelle anime elette, ma noi abbiamo oggi con che soddisfare a tutti quanti i debiti di quelle spasimanti prigioniere, anzi abbiamo da presentarvi così sovrabbondante soddisfazione, che se il Purgatorio fosse ancor pieno di tante anime quanti abitatori potessero contenere tutti gli astri del firmamento, pure infinitamente ne sopravanzerebbero. Ecco l’Ostia divina, ecco il prezzo infinito; ecco il gran sacrificio della santa Messa che su questo altare Vi offriamo; qui Vi presentiamo il vostro Corpo immacolato e il Sangue vostro Preziosissimo, e l’uno e l’altro offriamo al Padre vostro per lo sconto di tutte le pene di tutte le anime sante del Purgatorio. O Padre Santo, accettate la vittima divina degna di Voi. Il suo valore infinito formato di tutte le virtù, di tutti i sacrifici, di tutte le opere ineffabili dell’Unigenito Figliuol Vostro fatto Uomo valgano più dinanzi alla eterna vostra Bontà di quello che esige dalle colpe di quelle anime la vostra eterna giustizia. O cuore dell’Agnello mansueto che toglie i peccati del mondo, abbiate pietà di tutte quelle anime sante!  O Sangue Preziosissimo dell’innocente Abele, che Vi offrite su questo altare, gridate misericordia per tutte quelle vostre elette figlie! O Signore Gesù, mandate i vostri santi Angeli a schiere a schiere che scendano e salgano da quell’abisso di pene conducendo in trionfo tutte quelle anime alla sempiterna felicità! Ah, non ve ne resti una sola priva ancora della beatifica visione del vostro giocondissimo volto! Vuotate, deh, vuotate tutto il purgatorio.

 

Pater, Ave, Requiem.

 

 5°

Vi presentiamo, o signore Gesù, insieme ai vostri divini meriti,  quelli di tutti i vostri angeli e di tutti i vostri santi, ma specialmente vi presentiamo la eletta fra tutti gli eletti, la vostra SS. Madre, il suo immacolato cuore, turibolo d’oro della sua celeste Carità, tutte le singolari virtù di sua terrena vita, e la sua umiltà per cui tanto vi piacque, e i patimenti ed affanni che in vostra compagnia sofferse, anzi tutta la partecipazione che si ebbe di tutte le vostre pene esterne ed interne e per suo amore, pei suoi gemiti, per le sue lacrime, pei suoi dolori ai piedi della croce, per la sua immacolata concezione, per la sua divina maternità, pel suo amore, pel suo riguardo, per le sue preghiere, o clementissimo Gesù, perdonate tutta la pena che ancora dovrebbero scontare quelle anime esiliate. Ne moreris, Domine, ne moreris,  relaxa facinora plebi tuae, non tardare, o Signore, non tardare, rimetti i debiti a tutto quello eletto popolo, affinché tutte le anime passino felicemente dalle pene del purgatorio ai gaudi sempiterni del paradiso, per benedirvi, lodarvi, ringraziarvi, amarvi, godervi, e possedervi con gli angeli e coi santi per tutti i secoli eterni. Amen.

 

Pater, Ave, Requiem.

 

 Giaculatoria.

 

Anime care del purgatorio pregate, pregate per noi e proteggeteci. Amen.

Chi non prega, sappia che quelle grazie non sono per lui e saranno per un'altra anima, che le saprà domandare

Che cosa sono questi pochi orfani che si salvano e questi pochi poveri che si evangelizzano dinanzi a milioni che si perdono e sono abbandonati come gregge senza pastore? … Cercavo una via d'uscita e la trovavo ampia, immensa in quelle adorabili parole di nostro Signore Gesù Cristo: Rogate ergo dominum messis. Allora mi pareva di aver trovato il segreto di tutte le opere buone e della salvezza di tutte le anime.

VITA DEL SANTO

 

Annibale Maria Di Francia nacque a Messina il 5 luglio 1851 dalla nobildonna Anna Toscano e dal cavaliere Francesco, marchese di Santa Caterina dello Ionio, Vice Console Pontificio e Capitano Onorario della Marina. Terzo di quattro figli, Annibale divenne orfano a soli quindici mesi per la morte prematura del padre. Questa amara esperienza infuse nel suo animo la particolare tenerezza e lo speciale amore verso gli orfani, che caratterizzò la sua vita ed il suo sistema educativo. Sviluppò un grande amore per l'Eucaristia, tanto da ricevere il permesso, eccezionale per quei tempi, di accostarsi quotidianamente alla Santa Comunione. Giovanissimo, davanti al Santissimo Sacramento solennemente esposto, ebbe quella che si può definire «intelligenza del Rogate»: scoprì cioè la necessità della preghiera per le vocazioni, che, in seguito, trovò espressa nel versetto del Vangelo: «La messe è molta ma gli operai sono pochi. Pregate [Rogate] dunque il Padrone della messe, perché mandi operai nella sua messe» (Mt 9, 38; Lc 10, 2). Queste parole del Vangelo costituirono l'intuizione fondamentale alla quale egli dedicò tutta la sua esistenza.

Di ingegno vivace e di notevoli capacità letterarie, appena sentì la chiamata del Signore, rispose generosamente, adattando questi talenti al suo ministero. Completati gli studi, il 16 marzo 1878 fu ordinato sacerdote. Qualche mese prima, un incontro «provvidenziale» con un mendicante quasi cieco lo mise a contatto con la triste realtà sociale e morale del quartiere periferico più povero di Messina, le cosiddette Case Avignone e gli aprì il cammino di quello sconfinato amore verso i poveri e gli orfani, che diverrà una caratteristica fondamentale della sua vita.

Con il consenso del suo Vescovo, andò ad abitare in quel «ghetto» ed impegnò tutte le sue forze per la redenzione di quegli infelici, che ai suoi occhi si presentavano, secondo l'immagine evangelica, come «pecore senza pastore». Fu un'esperienza segnata fortemente da incomprensioni, difficoltà e ostilità di ogni tipo, che egli superò con grande fede, vedendo negli umili ed emarginati lo stesso Gesù Cristo e attuando ciò che definiva: «Spirito di doppia carità: l'evangelizzazione e il soccorso dei poveri».

Nel 1882 diede inizio ai suoi orfanotrofi, che furono chiamati antoniani perché messi sotto la protezione di Sant'Antonio di Padova. La sua preoccupazione fu non solo quella di dare il pane e il lavoro, ma soprattutto un'educazione completa della persona sotto l'aspetto morale e religioso, offrendo agli assistiti un vero clima di famiglia, che favorisse il processo formativo a far loro scoprire e seguire il progetto di Dio.

Con spirito missionario avrebbe voluto abbracciare gli orfani e i poveri di tutto il mondo. Ma come fare? La parola del Rogate gli apriva questa possibilità. Perciò scrisse: «Che cosa sono questi pochi orfani che si salvano e questi pochi poveri che si evangelizzano dinanzi a milioni che si perdono e sono abbandonati come gregge senza pastore? ... Cercavo una via d'uscita e la trovavo ampia, immensa in quelle adorabili parole di nostro Signore Gesù Cristo: Rogate ergo ... Allora mi pareva di aver trovato il segreto di tutte le opere buone e della salvezza di tutte le anime».

Annibale aveva intuito che il Rogate non era una semplice raccomandazione del Signore, ma un comando esplicito e un «rimedio infallibile». Motivo per cui il suo carisma è da valutare come il principio animatore di una provvidenziale fondazione nella Chiesa. Altro aspetto importante da rilevare è che egli precede i tempi nel considerare vocazioni anche quelle dei laici impegnati: genitori, insegnanti e persino buoni governanti.

Per realizzare nella Chiesa e nel mondo i suoi ideali apostolici, fondò due nuove famiglie religiose: nel 1887 la Congregazione delle Figlie del Divino Zelo e dieci anni dopo la Congregazione dei Rogazionisti. Volle che i membri dei due Istituti, approvati canonicamente il 6 agosto 1926, si impegnassero a vivere il Rogate con un quarto voto.

Così il Di Francia scrisse in una supplica del 1909 a San Pio X: «Mi sono dedicato fin dalla mia prima giovinezza a quella santa Parola del Vangelo: Rogate ergo. Nei miei minimi Istituti di beneficenza si leva una preghiera incessante, quotidiana dagli orfani, dai poveri, dai sacerdoti, dalle sacre vergini, con cui si supplicano i Cuori Santissimi di Gesù e Maria, il Patriarca San Giuseppe e i Santi Apostoli perché vogliano provvedere abbondantemente la Santa Chiesa di sacerdoti eletti e santi, di evangelici operai della mistica messe delle anime».  Per diffondere la preghiera per le vocazioni promosse numerose iniziative: ebbe contatti epistolari e personali con i Sommi Pontefici del suo tempo; istituì la Sacra Alleanza per il clero e la Pia Unione della Rogazione Evangelicaper tutti i fedeli. Fondò il periodico dal titolo significativo «Dio e il Prossimo» per coinvolgere i fedeli a vivere i medesimi ideali.

«È tutta la Chiesa - egli scrisse - che ufficialmente deve pregare a questo scopo, poiché la missione della preghiera per ottenere i buoni operai è tale da dovere interessare vivamente ogni fedele, ogni cristiano, cui sta a cuore il bene di tutte le anime, ma in modo particolare i vescovi, i pastori del mistico gregge, ai quali sono affidate le anime e che sono gli apostoli viventi di Gesù Cristo».L'annuale Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, istituita da Paolo VI nel 1964, può considerarsi la risposta della Chiesa a questa sua intuizione.

Grande fu l'amore che ebbe per il sacerdozio, convinto che solo mediante l'opera di sacerdoti numerosi e santi è possibile salvare l'umanità. Fu fortemente impegnato nella formazione spirituale dei seminaristi, che l'arcivescovo di Messina affidò alle sue cure. Ripeteva spesso che senza una solida formazione spirituale, senza preghiera, «tutte le fatiche dei vescovi e dei rettori dei seminari si riducono generalmente a una cultura artificiale di preti...».  Fu egli stesso, per primo, buon operaio del Vangelo e sacerdote secondo il Cuore di Dio. La sua carità, definita «senza calcoli e senza limiti», si manifestò con connotazioni particolari anche verso i sacerdoti in difficoltà e le claustrali.

Già durante la sua esistenza terrena fu accompagnato da una chiara e genuina fama di santità, diffusa a tutti i livelli, tanto che quando il primo giugno 1927 si spense a Messina, confortato dalla presenza di Maria Santissima, che aveva tanto amato durante la sua terrena esistenza, la gente diceva: «Andiamo a vedere il santo che dorme».

I funerali furono una vera e propria apoteosi, che i giornali dell'epoca puntualmente registrarono con articoli e con fotografie. Le Autorità furono sollecite nell'accordare il permesso di tumularlo nelTempio della Rogazione Evangelica, che lui stesso aveva voluto e che è dedicato appunto al «divino comando»: «Pregate il Padrone della messe perché mandi operai nella sua messe».

Le Congregazioni religiose dei Rogazionisti e della Figlie del Divino Zelo, fondate da Padre Annibale sono oggi presenti nei cinque Continenti impegnate, secondo gli ideali del Fondatore, nella diffusione della preghiera per le vocazioni attraverso centri vocazionali ed editoriali e nel gestire istituti educativo‑assistenziali a favore di bambini e ragazzi bisognosi e di audiolesi, centri nutrizionali e di sanità; case per anziani e per ragazze‑madri; scuole, centri di formazione professionale, ecc.

La santità e la missione di Padre Annibale, dichiarato «insigne apostolo della preghiera per le vocazioni», sono sentite oggi profondamente da quanti sono compenetrati delle necessità vocazionali della Chiesa.

Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II il 7 ottobre 1990 ha proclamato il Di Francia Beato ed il giorno successivo lo ha definito: «Autentico anticipatore e zelante maestro della moderna pastorale vocazionale».

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