Primo mistero: Predestinazione dall'eternità della Beata Vergine Maria a Madre di Dio - Preghiera della Corte Celeste
Analizziamo il primo mistero su cui meditare profondamente fino a fare nostro durante la recita della Preghiera della Corte Celeste consultabile cliccando sulla seguente immagine:
Nel suo eterno e saggio consiglio, la Santissima Trinità elesse la creatura che sarebbe stata, per sempre, la Madre mirabile del Verbo Incarnato. In cosa è consistita questa predestinazione?
"La predestinazione con cui la Santissima Vergine è stata eletta è speciale, unica tra tutte, non solamente per il grado, ma per il genere. Se Maria è, in verità, la prima creatura predestinata in quanto la più perfetta immagine di suo Figlio è, oltre a ciò e all'altro titolo, l'unica predestinata in qualità di Madre sua".
Per dimostrare l'affermazione che da tutta l'eternità Dio ha predestinato la Santissima Vergine Maria a essere la Madre del Verbo incarnato, l'insigne domenicano padre Royo Marín evoca la pura voce dell'infallibilità pontificia:
"Nella Bolla Ineffabilis Deus, con cui Pio IX ha definito il dogma dell'Immacolata Concezione, si leggono espressamente queste parole: ‘Dio quindi, fin da principio e prima dei secoli, scelse e preordinò al suo Figlio una madre, nella quale si sarebbe incarnato e dalla quale poi, nella felice pienezza dei tempi, sarebbe nato; e, a preferenza di ogni altra creatura, la fece segno di tanto amore da compiacersi in lei sola con una singolarissima benevolenza'.
Nulla succede, né può succedere nel tempo che non sia stato previsto o predestinato da Dio da tutta l'eternità. Dunque, se la Vergine Maria è, di fatto, la Madre del Verbo incarnato, è chiaro che è stata predestinata a questo scopo da tutta l'eternità. È una verità così limpida ed evidente che non necessita di dimostrazione alcuna".
L'elezione di Maria fu singolarissima e distinta da quella degli altri predestinati
"Se, [infatti], il decreto divino relativo a Cristo, Figlio di Dio e Mediatore, fu identico a quello relativo alla Vergine Santissima, Madre di Dio e Mediatrice, ne consegue logicamente che la predestinazione di Maria è stata singolarissima e, per questo, gloriosissima, distinta da quella degli altri predestinati, sia quanto al fine, che quanto alla sua estensione.
Quanto al fine
Fu distinta, prima di tutto, quanto al fine, visto che, mentre la predestinazione di tutte le altre creature razionali (Angeli e uomini) si riferisce, quanto al loro fine, alla visione beatifica, che deve esser ottenuta mediante la grazia, la predestinazione di Maria, al contrario, si riferisce, quanto al suo fine, alla maternità dell'Uomo-Dio Mediatore; maternità che, appartenendo all'ordine ipostatico, è incomparabilmente superiore alla grazia e alla gloria. Di conseguenza, Maria è stata predestinata a quel grado altissimo, eccezionalissimo di grazia e di gloria, che era proporzionato e conveniente a una così alta dignità".
Quanto all'estensione
"La predestinazione di Maria non comprende solo la maternità divina e, in virtù di questa, tutta l'abbondanza di grazie e prerogative soprannaturali, dalla sua Concezione Immacolata fino al suo glorioso trionfo nei Cieli, ma anche la stessa esistenza e le doti naturali di corpo e di anima che L'hanno adornata.
Negli altri predestinati, alcuni effetti, come la grazia e la gloria, derivano dalla predestinazione; altri, al contrario, appartengono all'ordine della provvidenza naturale, come l'esistenza dell'eletto e le sue doti naturali, che la predestinazione presuppone e ordina al suo fine.
L'indole della predestinazione di Maria è ben descritta dal Canonico Campana: ‘Così come in Gesù, tutto in Maria è effetto della provvidenza relativa all'ordine soprannaturale. È chiaro che in Maria, non solo la divina maternità, non solo i doni straordinari della grazia, ma l'esistenza, l'anima, il corpo, le facoltà, le minime cose, insomma, dipendono dalla predestinazione: se Maria non avesse dovuto essere Madre di Dio, non sarebbe esistita. [...] In Maria la maternità divina penetra, per così dire, tutto il suo essere, e lo trasporta all'ordine soprannaturale, non soltanto nel senso che lo dirige verso quest'ordine, ma che lo costituisce effetto proprio di quest'ordine. [...] Come non vedere in tutto questo una vertiginosa elevazione di Maria al di sopra di ogni altra creatura? Chi non comprende che Maria, nella gerarchia della creazione, occupa un posto singolarissimo, immediatamente sotto Gesù?'".
La predestinazione di Maria alla grazia e alla gloria
"La predestinazione di Maria alla maternità divina racchiude, come conseguenza moralmente necessaria, una sua predestinazione alla grazia e alla gloria. La ragione è perché la maternità divina ha una relazione così intima e stretta con Dio che esige o postula moralmente una partecipazione alla stessa natura divina, che è precisamente la definizione della grazia santificante. Non si concepisce, moralmente parlando, la Madre di Dio priva della grazia. E siccome la grazia è completamente gratuita - per questo si chiama grazia -, la Vergine non avrebbe potuto meritarla prima di averla posseduta: dunque, è stata predestinata eternamente a possederla, e certamente già nel primo istante del suo essere.
Questo quanto alla grazia. Lo stesso ragionamento si deve utilizzare a proposito della gloria. È concepibile, per caso, che la Madre di Dio potesse essere condannata eternamente? Infatti a questa assurda conclusione bisognerebbe arrivare, se negassimo che sia stata predestinata eternamente da Dio, non solo alla grazia, ma anche alla gloria.
Di conseguenza, entrambe le predestinazioni - alla grazia e alla gloria - si deducono chiarissimamente, come moralmente necessarie, dal fatto colossale della sua predestinazione alla divina maternità.
Bisogna ancora dire che il grado di grazia e di gloria a cui è stata eternamente predestinata la Santissima Vergine Maria è così grande e sublime, che eccede molto quello di tutti gli Angeli e beati messi insieme, essendo superato unicamente dalla grazia e dalla gloria del suo Divino Figlio Gesù".
Estratto da: CLÁ DIAS, EP, João Scognamiglio. Pequeno Ofício da Imaculada Conceição Comentado. 2.ed . São Paulo: Associazione Cattolica Madonna di Fatima, 2010, vol.II, p.12-17
1 NICOLAS, Auguste. La Virgen María y el plan Divino. Barcelona: Libreria Religiosa, 1866, vol.II, p.65.
2 ROYO MARÍN, OP, Antonio. La Virgen María. Madrid: BAC, 1968, pp.53-54.
3 ROSCHINI, Gabriel M. Instruções Marianas. São Paulo: Paulinas, 1960, p.23.
4 ALASTRUEY, Gregório. Tratado de la Virgen Santísima. 3.ed. Madrid: BAC, 1952, p.65-66.
5 ROYO MARÍN, op. cit., p.63.
TRATTO DA:
(Rivista Araldi del Vangelo, Gennaio/2014, n. 129, pp. 36 a 37)