7 Maggio : Santa Rosa Venerini, fondatrice delle Maestre Pie - Preghiere e vita
Preghiera a Santa Rosa Venerini
15 ottobre 2006
+ LORENZO CHIARINELLI, Vescovo di Vìterbo
O Dio
che accendi le stelle nel ciclo
e fai germogliare i fiori nei campi
da te la vita umana e la storia del mondo
ricevono grazia, energia, gioia. Sul nostro cammino hai fatto risplendere la luce pura
di Santa Rosa Venerini e hai voluto partecipare ai nostri cuori :
la fiamma viva dell'amore
che nella mente è sapere, è bontà nelle azioni,
nelle condizioni di vita è generoso servizio.
A te, Signore, noi diciamo grazie e a Santa Rosa ci rivolgiamo con devota fiducia.
E tu, educatrice appassionata e maestra di vita,
guidaci sui sentieri impegnativi
della dignità di ogni donna, della famiglia amata e custodita,
della educazione dei giovani e della solidarietà con i deboli
e sostienici sulle vie dell'intelligenza
che cerca e dell'esperienza di fede per essere come te appassionati della verità, santi nella vita,
testimoni del vangelo
per un mondo di luce e di amore
Amen
Preghiera a Santa Rosa Venerini
O Dio,che nella santa Rosa Venerini vergine
Hai dato alla Chiesa un modello di vita evangelica
Per l’educazione della gioventù,
fa che imitando il suo esempio di santità
possiamo sperimentare il tuo aiuto
nel quotdiano compito educativo
e giungere con i nostri fratelli nella gloria del tuo regno.
Per il nostro Signore Gesù Cristo,tuo Figlio,che è Dio,
e vive e regna con te,nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
Nell’incominciare a pregare, adorino la Maestà di Dio, credendolo per fede senza sentirlo e vederlo… Ne invochino l’aiuto perché illumini la loro mente, muova il loro cuore e tenga raccolti i loro pensieri.
Il Signore ci conceda una di quelle beate scintille del fuoco operativo con il quale riempì il cuore dei santi Apostoli, perché anche noi possiamo adempiere il nostro compito con cuore puro zelante dell’onore di Dio non curandoci d’altro, nella nostra missione, se non di piacere a Dio solo.
VITA DELLA SANTA
Santa Rosa Venerini (Viterbo, 9 febbraio 1656; † Roma, 7 maggio 1728) è stata una religiosa,educatrice e fondatrice italiana di numerose e qualificate istituzioni scolastiche femminili, diede vita allacongregazione delle Maestre Pie Venerini, attualmente attiva in varie parti del mondo. Il padre, Goffredo, originario di Castelleone di Suasa (Ancona), conseguì la laurea in medicina a Roma e si trasferì poi a Viterbo, dove esercitò la professione medica nell'ospedale. Dal suo matrimonio con Marzia Zampichetti, di antica famiglia viterbese, nacquero quattro figli: Domenico, Maria Maddalena, Rosa, Orazio.
Rosa fu dotata dalla natura di intelligenza e di sensibilità umana non comuni. L'educazione ricevuta in famiglia le permise di mettere i suoi talenti al servizio dei fratelli più bisognosi. Secondo il suo primo biografo, padre Girolamo Andreucci S.J., già all'età di sette anni fece voto di consacrarsi a Dio.
A vent'anni, si sentì chiamata a spendere la vita a vantaggio della Chiesa e della società del suo tempo. Così nell'autunno del 1676, d'intesa con il padre, entrò nel monastero domenicano di Santa Caterina a Viterbo. Vi rimase tuttavia pochi mesi, perché la morte prematura del padre la costrinse a tornare in famiglia.
Negli anni successivi Rosa dovette sopportare diversi lutti: a soli 27 anni morì il fratello Domenico e, pochi mesi dopo, la madre.
Spinta dal desiderio di fare qualcosa di grande per Dio, nel maggio del 1684, iniziò a radunare nella propria abitazione le fanciulle e le donne per la recita del Rosario. Si accorse così di una triste realtà: la donna del popolo era schiava della povertà culturale, morale e spirituale. Capì allora che il Signore la chiamava alla missione di dedicarsi all'istruzione e alla formazione cristiana delle giovani.
Il 30 agosto 1685, con l'approvazione del Vescovo di Viterbo, Cardinale Urbano Sacchetti, e con la collaborazione di due compagne, Gerolama Coluzzelli e Porzia Bacci, diede inizio alla sua prima scuola, progettata secondo un disegno originale. Senza grande clamore, aveva aperto la prima "Scuola pubblica femminile" in Italia: in essa le fanciulle del popolo potevano avere una completa formazione cristiana ed essere preparate alla vita civile. La portata del suo progetto era grande: la promozione umana e l'elevazione spirituale della donna.
La validità dell'iniziativa fu riconosciuta e la sua fama oltrepassò i confini della diocesi.
Il Cardinale Marco Antonio Barbarigo, vescovo di Montefiascone, intuì la genialità del progetto viterbese, e chiamò Rosa nella sua diocesi. Così, tra il 1692 e il 1694, furono aperte una decina di scuole a Montefiascone e nei paesi intorno al lago di Bolsena.
Per attendere al consolidamento della sua opera, Rosa affidò le scuole e le maestre alla direzione di Lucia Filippini, poi santa, una giovane di cui aveva compreso le doti straordinarie di educatrice.
Sul suo modello, altre scuole vennero istituite nel Lazio. Nel 1706 giunse a Roma dove, nel dicembre 1713, aprì una scuola alle pendici del Campidoglio.
L'impegno per la formazione delle nuove comunità diventò intenso. Quando morì, la sera del 7 maggio 1728, aveva aperto più di quaranta scuole.
Le sue spoglie furono custodite dapprima nella Chiesa del Gesù, e, nel 1952, in occasione della beatificazione, furono trasferite nella cappelladella Casa Generalizia, a Roma.