23 Dicembre : San Giovanni di Kety - vita
Preghiera
Concedi a noi, Signore, di progredire nella sapienza dei santi,
sull’esempio del tuo sacerdote san Giovanni,
perché, esercitando assiduamente la carità verso i nostri fratelli,
nella sera della vita siamo accolti tra le braccia della tua misericordia.
VITA DEL SANTO
Aladislao III Jagellone, lituano, capostipite di una grande dinastia, si convertì al cristianesimo per amore della corona di Polonia più che per amore della principessa Edvige, erede al trono. Tra le buone cose compiute va annoverata la creazione nel 1400 della celebre università di Cracovia, nella quale pochi anni dopo occupò la cattedra di filosofia e di teologia Giovanni da Kety, o Canzio, com'egli stesso si faceva chiamare, per la consuetudine di volgere al latino i nomi nordici.
Giovanni era nato a Kety, piccola località della Polonia, nel 1390. A Cracovia compì i suoi studi, si laureò e fu ordinato sacerdote. Ottenne la cattedra universitaria in un momento in cui la controversia hussita si faceva sempre più vivace. In qualità di docente di teologia, Giovanni partecipò a vari contraddittorio, ricevendo da queste dispute più insulti che obiettive argomentazioni. Quando la sua umiltà e la sua pazienza venivano messe a dura prova, senza perdere l'abituale serenità di spirito, si limitava a rispondere: « Deo gratias! ».
In qualità di precettore dei prìncipi della casa reale polacca, talvolta non poteva esimersi dal partecipare a qualche festa. mondana. Un giorno si presentò a un banchetto in abiti dimessi e venne messo alla porta da un domestico. Giovanni andò a mutarsi d'abito e tornò alla villa dove si dava il ricevimento. Questa volta poté entrare, ma durante il pranzo un malaccorto inserviente gli rovesciò un bicchiere sul vestito. Giovanni sorrise rassicurante: « È giusto che anche il mio abito abbia la sua parte: è grazie a lui che sono potuto entrare qui».
Nelle piccole come nelle grandi avversità, Giovanni ebbe sempre di mira qualcosa di ben superiore al prestigio, alla carriera e al benessere materiale: « Più in alto! » ripeteva sovente, volendo esprimere con questo semplice motto il suo programma di vita ascetica. Egli si distinse soprattutto per la carità evangelica, di schietta marca francescana.
Durante uno dei suoi pellegrinaggi a Roma, la diligenza su cui viaggiava venne fermata e depredata da un gruppo di banditi, che infestavano la campagna romana. Anche Giovanni venne privato del suo gruzzolo; ma accortosi che in fondo alla tasca gli era rimasta ancora una moneta d'argento, rincorse i banditi, dicendo: «Avete dimenticato questa». Il biografo, che riferisce l'episodio, afferma che i banditi, commossi, restituirono l'intera refurtiva. Morì a Cracovia, alla bella età di ottantatré anni, la notte di Natale del 1473 e fu canonizzato nel 1767. La memoria del santo, celebrata al 20 ottobre, viene ora riportata al giorno più vicino alla data della morte.