5 Aprile : San Vincenzo Ferrer - preghiera, coroncina, riflessioni e vita
Il Santo invocato per i lavori e gli incidenti sui tetti e contro epilessia, fulmini e terremoti
Preghiera a San Vincenzo Ferrer
O Glorioso Apostolo e Taumaturgo San Vincenzo Ferrer, vero Angelo dell’Apocalisse e nostro potente Protettore, accogliete le nostre umili preghiere e fate discendere su di noi l’abbondanza dei divini favori. Per quell’amore di cui avvampò il vostro cuore, otteneteci dal Padre delle misericordie: prima di tutto il perdono dei nostri numerosi peccati, poi la stabilità nella fede e la perseveranza nelle opere buone, sicchè vivendo da ferventi cristiani, siamo fatti sempre più degni del vostro patrocinio. Degnatevi di estendere questo patrocinio anche ai nostri interessi temporali, conservandoci la nostra salute corporale, o risanandoci dalle malattie, benedicendo le nostre campagne dalla grandine e dalle tempeste, tenendo lontano da noi ogni infortunio; onde provvisti a sufficienza degli aiuti terreni, con cuore più libero attendiamo alla ricerca degli eterni beni. Così favoriti da voi, vi saremo sempre più devoti e potremo giungere un giorno ad amare, lodare e benedire con voi Iddio nella patria celeste per tutti i secoli. Così sia.
CORONCINA A SAN VINCENZO FERRER
1. Glorioso Vincenzo Ferreri, ti prego, per il Dono di Sapienza che hai avuto dallo Spirito Santo, di impetrarmi la grazia di salvarmi.
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio, ora e sempre nei secoli, dei secoli. Amen.
2. Glorioso Vincenzo Ferreri, ti prego, per il Dono di Intelletto che hai avuto dallo Spirito Santo, di impetrarmi la grazia di comprendere le ispirazioni che mi giungono da Dio.
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio, ora e sempre nei secoli, dei secoli. Amen.
3. Glorioso Vincenzo Ferreri, ti prego, per il Dono di Consiglio che hai ricevuto dallo Spirito Santo, di impetrarmi la grazia di camminare secondo consigli evangelici.
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio, ora e sempre nei secoli, dei secoli. Amen.
4. Glorioso Vincenzo Ferreri, ti prego, per il Dono della Scienza che hai avuto dallo Spirito Santo, di impetrarmi la grazia di essere forte contro i miei nemici spirituali e di sopportare con pazienza le difficoltà della vita.
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio, ora e sempre nei secoli, dei secoli. Amen.
5. Glorioso Vincenzo Ferreri, ti prego, per il Dono della Scienza che hai avuto dallo Spirito Santo, di Impetrarmi la grazia di conoscere e usare le realtà del mondo ponendo sempre Dio al primo posto.
Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio, ora e sempre nei secoli, dei secoli. Amen.
DAGLI SCRITTI DI SAN VINCENZO FERRER
NOSTRO CONTEGNO RIGUARDO AL PROSSIMO
Riguardo al prossimo, esercitati in sette altre disposizioni:
- tenera compassione che ti faccia sentire i mali e i disagi del prossimo come se fossero tuoi;
- gioiosa letizia per il bene che loro avviene, come se avvenisse a te stesso;
- paziente tolleranza e perdono delle ingiurie, che riceverai con calma e perdonerai con tutto il cuore;
- affabilità piena di benevolenza che ti renderà amabile verso tutti nei tuoi atti e nelle tue parole;
- umile rispetto: preferirai gli altri a te stesso, li onorerai tutti e nel tuo cuore ti sottometterai a loro;
- concordia perfetta: per quanto puoi e Dio te lo permette, sii del parere altrui, segui i loro desideri legittimi e considerati come una sola cosa con essi;
- dono della tua vita ad esempio di Gesù: come Lui sarai pronto a dare la salute per i tuoi fratelli.
Nel libro “I morti risuscitati, Storie vere di 400 miracoli di risurrezione”, a cura di Padre Albert J. Herbert, S.M. (Edizioni Segno) sono descritti centinaia di casi di resurrezioni compiute da santi cristiani. I miracoli di San Vincenzo Ferrer, santo spagnolo canonizzato nel 1458. Da un dipinto del 1473 nella chiesa di S. Petronio a Bologna, sono rappresentati alcuni suoi miracoli: la Guarigione della donna storpia, la Resurrezione di una donna ebrea, il Salvataggio di un bambino in una casa colpita da un incendio, la Resurrezione di un bambino ucciso dalla madre gravida e impazzita e la Guarigione di un ferito.
Avendogli il priore proibito di far miracoli, perché troppi ne faceva, Vincenzo cominciò a “contenersi“. Un giorno passò da una via e vide un uomo che cadeva da una alta impalcatura… subito intercedette per lui e l’uomo fu fermato per aria…ma Vincenzo sapeva di non poter compiere miracoli così lo lasciò lì sospeso e con profonda umiltà andò a chiedere al Priore di poter intercedere affinché l’uomo fosse completamente salvo. Giunto sul luogo, il priore incredulo, riconobbe la Santità di Vincenzo e gli consentì di salvare l’uomo.
VITA DEL SANTO
Valencia (Spagna), 23 gennaio 1350 - Vannes (Bretagna, Francia), 1419
Vide nella mistica domenicana un ideale di perfezione che espresse nel trattato De vita spirituali. Sentì la vocazione di apostolo pellegrinante e percorse l’Europa occidentale evangelizzando, convertendo i catari e i valdesi, e cercando di porre fine alla guerra dei Cento anni. Diede ai “flagellanti” che lo seguivano regole di vita precise, per cui sorsero alcune confraternite. Spiritualità eminentemente apostolica e cristocentrica, cercò la verità prima di tutto nello studio delle Sacre Scritture, sempre assillato dal problema dell’unità della Chiesa.
Due mesi dopo il suo ritorno definitivo da Avignone a Roma, papa Gregorio XI muore nel marzo 1378. E nell’Urbe tumultuante ("Vogliamo un papa romano, o almeno italiano"), i cardinali, in maggioranza francesi, eleggono il napoletano Bartolomeo Prignano (Urbano VI). Ma questi si scontra subito con i suoi elettori, e la crisi porta a un controconclave in settembre, nel quale gli stessi cardinali fanno Papa un altro: Roberto di Ginevra (Clemente VII) che tornerà ad Avignone. Così comincia lo scisma d’Occidente, che durerà 39 anni. La Chiesa è spaccata, i regni d’Europa stanno chi con Urbano e chi con Clemente. Sono divisi anche i futuri santi: Caterina da Siena (che ha scritto ai cardinali: "Oh, come siete matti!") è col Papa di Roma. E l’aragonese Vincenzo Ferrer (chiamato anche Ferreri in Italia) sta con quello di Avignone, al quale ha aderito il suo re.
Vincenzo è un dotto frate domenicano, insegnante di teologia e filosofia a Lérida e a Valencia, autore poi di un trattato di vita spirituale ammiratissimo nel suo Ordine. Nei primi anni dello scisma lo vediamo collaboratore del cardinale aragonese Pedro de Luna, che è il braccio destro del Papa di Avignone, e che addirittura nel 1394 gli succede, diventando Benedetto XIII, vero Papa per gli uni, antipapa per gli altri. E si prende anche come confessore Vincenzo Ferrer, che diventa uno dei più autorevoli personaggi del mondo avignonese. Autorevole, ma sempre più inquieto, per la divisione della Chiesa. A un certo punto ci si trova con tre Papi, ai quali il Concilio riunito a Costanza, in Germania, dal novembre 1414, chiede di dimettersi tutti insieme, aprendo la via all’elezione del Papa unico. Ma uno dei tre resta irremovibile: Benedetto XIII, appunto. Allora, dopo tante esortazioni e preghiere inascoltate, viene per Vincenzo la prova più dura: annunciare a quell’uomo irriducibile, che pure gli è amico: "Il regno d’Aragona non ti riconosce più come Papa". Doloroso momento per lui, passo importante per la riunificazione, che avverrà nel 1417.
E’ uno dei restauratori dell’unità, ma non solo dai vertici. Anzi, Spagna, Savoia, Delfinato, Bretagna, Piemonte lo ricorderanno a lungo come vigoroso predicatore in chiese e piazze. Mentre le gerarchie si combattevano, lui manteneva l’unità tra i fedeli. Vent’anni di predicazione, milioni di ascoltatori raggiunti dalla sua parola viva, che mescolava il sermone alla battuta, l’invettiva contro la rapacità laica ed ecclesiastica e l’aneddoto divertente, la descrizione di usanze singolari conosciute nel suo viaggiare... E non mancavano, nelle prediche sul Giudizio Universale, i tremendi annunci di castighi, con momenti di fortissima tensione emotiva. Andò camminando e predicando così per una ventina d’anni, e la morte non poteva che coglierlo in viaggio: a Vannes, in Bretagna. Fu proclamato santo nel 1458 da papa Callisto III, suo compatriota. Autore: Domenico Agasso
Martirologio Romano: San Vincenzo Ferrer, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori, che, spagnolo di nascita, fu instancabile viaggiatore tra le città e le strade dell’Occidente, sollecito per la pace e l’unità della Chiesa; a innumerevoli popoli predicò il Vangelo della penitenza e l’avvento del Signore, finché a Vannes in Bretagna, in Francia rese lo spirito a Dio.
Martirologio tradizionale (5 aprile): A Vannes, nella Bretagna minore, san Vincenzo Ferreri, dell’Ordine dei Predicatori, Confessore, il quale, potente per le opere e per la predicazione, converti a Cristo molte migliaia di infedeli.
Paesi e città di cui è patrono San Vincenzo Ferrer
- Acate (provincia di Ragusa)
- Amendolara (provincia di Cosenza)
- Busci, frazione di Montereale (provincia dell'Aquila)
- Castell'Umberto (provincia di Messina)
- Calamonaci (provincia di Agrigento)
- Camerota (provincia di Salerno)
- Cannole (provincia di Lecce)
- Casale sul Sile (provincia di Treviso)
- Castelgagliardo (provincia di Pesaro e Urbino)
- Castelluccio di Norcia (provincia di Perugia)
- Castelluccio Cosentino, frazione di Sicignano degli Alburni (provincia di Salerno)
- Casteltermini (provincia di Agrigento)
- Celle San Vito (provincia di Foggia)
- Cersosimo (provincia di Potenza)
- Cervino (provincia di Caserta)
- Contigliano (provincia di Rieti)
- Corsano, frazione di Tramonti (provincia di Salerno)
- De Contra, frazione di Vicoli (provincia di Pescara)
- Fisciano (provincia di Salerno)
- Fallo (provincia di Chieti)
- Gombio (provincia di Reggio Emilia)
- Maletto (provincia di Catania)
- Messignadi (provincia di Reggio Calabria)
- Messina (il 5 aprile 1727 il Senato di Messina invocò il patrocinio del taumaturgo san Vincenzo Ferreri, dichiarandolo compatrono della città ed obbligandosi ogni anno, nel giorno della sua festa, ad intervenire nella chiesa di San Domenico per la messa e i vespri)
- Montebuono (provincia di Rieti)
- Navezze, frazione di Gussago (provincia di Brescia)
- Piagge (provincia di Pesaro e Urbino), dove è considerato patrono assieme alla titolare della parrocchia santa Lucia
- Picciano (provincia di Pescara)
- Pietrabbondante (provincia di Isernia)
- Poggio Picenze (provincia dell'Aquila)
- Poggio Umbricchio (provincia di Teramo)
- Polvica, frazione di Nola (città metropolitana di Napoli)
- San Donaci (provincia di Brindisi)
- San Nazzaro (provincia di Benevento), dove è compatrono insieme a san Nazaro martire
- San Vincenzo (Italia) (provincia di Livorno)
- San Vito dei Normanni (provincia di Brindisi)
- San Vincenzo, frazione di Scafati (provincia di Salerno)
- Serrara Fontana (città metropolitana di Napoli)
- Siligo (provincia di Sassari)
- Stromboli
- Turbigo (città metropolitana di Milano)
- Villa San Vincenzo, frazione di Guardiagrele (provincia di Chieti)
- Prompicai, frazione di Agordo (provincia di Belluno)