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Pubblicato da La gioia della preghiera

 

PREGHIERA DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II

 

davanti alla tomba dell'allora BEATA ANGELA DA FOLIGNO (Foligno – Domenica, 20 giugno 1993)

 

Beata Angela da Foligno! 

Grandi meraviglie ha compiuto in te il Signore.

Noi oggi, con animo grato, contempliamo e adoriamo

l’arcano mistero della divina misericordia,

che ti ha guidata sulla via della Croce

fino alle vette dell’eroismo e della santità. 

Illuminata dalla predicazione della Parola,

purificata dal Sacramento della Penitenza,

tu sei diventata fulgido esempio di virtù evangeliche,

maestra sapiente di discernimento cristiano,

guida sicura nel cammino della perfezione. 

Hai conosciuto la tristezza del peccato,

hai sperimentato la “perfetta letizia” del perdono di Dio.

A te Cristo si è rivolto con i dolci titoli

di “figlia della pace” e di “figlia della divina sapienza”. 

Beata Angela! confidando nella tua intercessione,

invochiamo il tuo aiuto,

perché sincera e perseverante

sia la conversione di chi, sulle tue orme,

abbandona il peccato e si apre alla grazia divina. 

Sostieni quanti intendono seguirti

sulla strada della fedeltà a Cristo crocifisso

nelle famiglie e nelle Comunità religiose

di questa Città e dell’intera Regione. 

Fa’ che i giovani ti sentano vicina,

guidali alla scoperta della loro vocazione,

perché la loro vita si apra alla gioia e all’amore. 

Sostieni quanti, stanchi e sfiduciati,

camminano con fatica fra dolori fisici e spirituali.

Sii luminoso modello di femminilità evangelica

per ogni donna: per le vergini e le spose,

per le madri e le vedove.

La luce di Cristo, che rifulse

nella tua difficile esistenza,

brilli anche sul loro cammino quotidiano. 

Implora, infine, la pace per noi tutti

e per il mondo intero.

Ottieni per la Chiesa,

impegnata nella nuova evangelizzazione,

il dono di numerosi apostoli,

di sante vocazioni sacerdotali e religiose. 

Per la Comunità diocesana di Foligno

implora la grazia di un’indomita fede,

di una fattiva speranza e di un’ardente carità,

perché, seguendo le indicazioni del recente Sinodo,

avanzi spedita sulla strada della santità,

annunciando e testimoniando senza sosta

la perenne novità del Vangelo. 

Beata Angela, prega per noi!

 

VITA DELLA SANTA

La storia esterna di Angela, madre, vedova e illetterata (dichiarata poi Maestra dei teologi), si riduce a poche notizie. Nasce a Foligno attorno al 1248, ventidue anni dopo la morte di san Francesco d’Assisi e, grazie ai terreni e ai palazzi posseduti dalla sua famiglia dentro e fuori le mura della città, vive la sua giovinezza in un ambiente ricco e agiato sorretta dall’affetto di una mamma che l’adora.

Non conosciamo la sua casata né il padre, per cui si può ipotizzare che sia rimasta orfana in tenera età. Lella (così è chiamata familiarmente in casa) è una ragazza bella, intelligente, volitiva e anche ricca: un cocktail esplosivo per una donna medievale, come per una donna dei nostri giorni. Lo confesserà più tardi lei stessa: ’Sappiate che per tutto il tempo della mia vita ricercai come potessi essere adorata e onorata’. Questa sete di adulazione e di ricerca incessante delle vanità della vita la allontana ben presto dalla pratica religiosa e forse anche dalla fede, e neppure il matrimonio, contratto in giovane età con un signorotto locale, e i figli che presto dà alla luce, riescono a riportarla sulla retta via. Nonostante le cattive abitudini forse troppo consolidate, Angela tuttavia riesce a trovare una risposta positiva al fallimento della sua vita, grazie anche agli straordinari avvenimenti verificatisi in quegli anni a Foligno (i terribili terremoti del 1279 e del 1282, una disastrosa alluvione e la guerra con Perugia), che turbano profondamente i suoi cittadini, alcuni dei quali sentono l’impellente bisogno di una più severa condotta di vita.
Su Angela influisce in modo particolare l’esempio, davvero straordinario, di Pietro Crisci, detto Pietruccio, suo concittadino, che aveva venduto tutto il suo ingente patrimonio e lo aveva distribuito ai poveri per una vita di severa ascesi e di preghiera. Lei, che in primo tem

po si era fatta beffe di lui, rimane poi molto colpita dalla sua serenità spirituale e si sente attratta ad imitarlo; dopo un periodo di vita mondana e spensierata presumibilmente nel 1285, subisce un mutamento profondo che gradualmente la porterà ad un’altissima perfezione spirituale. Profondamente attratta dall’ideale di Francesco d’Assisi, nel 1291 entra a far parte del Terz’Ordine, aiutata dai frati francescani del vicino convento e soprattutto da uno di essi, frate Arnaldo, che è anche suo cugino. È lui che ascolta la sua prima confessione, che segna l’inizio della sua nuova vita, e sarà ancora lui a guidarla nella via della perfezione e a registrare in un libro le sue visioni. ’Nella pleiade delle grandi mistiche di cui è costellata la storia della chiesa, Angela brilla di uno splendore singolare, unico per l’intensità della sua esperienza, la profondità dei suoi concetti e l’ardita vivezza della sua espressione’ (I. Colosio, La beata Angela da Foligno, mistica per antonomasia, Firenze 1965, 3) Angela muore nel 1309 confortata da numerosi discepoli per i quali, anni prima, aveva istituito un ’Cenacolo’ di vita spirituale e di azione sociale. Il suo corpo è venerato presso la chiesa di san Francesco dei frati minori conventuali a Foligno.

 

FONTE : sito di riferimento

 

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